I nostri Schützen. Come e perché nacquero.
Le milizie popolari erano una istituzione antichissima, sia nella Terraferma, che nella Patria del Friuli. I popolani, all’occorrenza, davano un contributo, e per questo venivano periodicamente addestrati, al Signore feudatario o al proprio libero Comune o anche alla Signoria locale, in quanto era un interesse di tutti difendersi dal nemico esterno, che avrebbe altrimenti messo a ferro e a fuoco il territorio.
L’evento catalizzatore dell’istituzione nell’intero Dominio della Milizia fu la guerra di Cambrai” (1509-1517) quando Venezia era cinta d’assedio da tutti o quasi gli eserciti d’Europa. Questi soldati territoriali furono impiegati come supporto delle truppe di professionisti, costituite da Compagnie “condotte” per ingaggio.
E’ da rilevare che le Cernide furono sempre e solo composte da leva del contado, ritenendo il governo veneto, molto dannoso distogliere braccia e menti che, impiegate nelle “arti e mestieri” mandavano avanti l’economia dello stato. Ma anche nelle leve contadine, si esclusero sempre i capi famiglia. Inoltre, almeno fino alla prima metà del ‘700 almeno, l’impiego e l’addestramento periodico, era limitato al territorio d’origine. Solo nella seconda metà del ‘700 si pensò di sostituire gradualmente i professionisti con la truppa di leva territoriale, in maniera sempre più rilevante.
Fino alla costituzione organica delle Cernide, le uniche forme di precettazione obbligatoria dei sudditi veneti (allora si chiamavano così, come oggi gli inglesi, del resto) erano le prestazioni di lavoro gratuito considerate vere e proprie imposte personali dovute in sede locale per le opere pubbliche in costruzione (le mura delle città, ad esempio, o gli argini dei fiumi e canali, che ancora oggi vediamo in tutta la Terraferma).
Questa Milizia diventava una “fazione” nuova imposta alle Terre secondo criteri di riparto, empirici e variabili, a volte riferentesi al patto di “Dedizione”. Poteva essere incentivo all’arruolamento anche l’esenzione della famiglia da prestazioni d’opera, in casi di scavo di canali e trasporto di materiali nelle fortezze e presidi militari.
Le “bande di contadini” già dopo la rotta della Ghirardella nel 1507, venivano impegnate come supporto delle Compagnie regolari, in operazioni di rastrellamento e come rincalzo nelle guarnigioni sfoltite.
Al grande condottiero e Doge Andrea Gritti si deve nel 1528 la legge di definitiva sistemazione delle Cernide delle quali aveva avuto modo di apprezzare il patriottismo come Comandante Supremo delle truppe nelle guerra di Cambrai da poco conclusa.
Tuttavia, con l’evolversi del tempo e l’affermarsi di veri e propri eserciti nazionali ben addestrati, le Milizie Territoriali mostrarono i loro limiti fino a diventare alla fine, anacronistiche. Non bastava più esser capaci di muoversi in “ordine chiuso” o esercitarsi saltuariamente con “l’archibuso” durante “le mostre”.
Gli ultimi due secoli le Cernide avevano ormai un significato più folcloristico ed identitario che militare un po’ come gli “schützen” del Tirolo.