Doge Giovanni Pesaro (Venezia, 1º settembre 1589 – Venezia, 30 settembre 1659) fu il 103º doge della Repubblica di Venezia
Al primo scrutinio viene eletto Doge Giovanni Pesaro. Era stato una figura pubblica molto discussa. Infatti se come Ambasciatore e amministratore brillava grazie alla facilità di parola e alla vivace intelligenza, nel 1643 quale Comandante in capo dell'esercito contro i Pontifici fece una pessima figura, perdendo Pontelagoscuro e venendo per ciò processato. Durante il processo emerse che non solo aveva permesso che i suoi soldati rapinassero e saccheggiassero, anche a danno dei sudditi della Repubblica, ma, fatto ancora più grave, approfittò anch'egli di saccheggi appropriandosi di quadri e di oggetti di valore. Tutto questo, unito alla condotta e agli atroci delitti commessi da suo fratello Leonardo, privato della Nobiltà veneziana e più volte bandito, per tre volte gli avevano impedito di diventare Doge. Sembra che il cambiamento di opinione nei suoi confronti sia stato causato da un memorabile discorso tenuto al Senato, con il quale riuscì a convincere l'Assemblea a continuare la guerra contro i Turchi e a non cedere Candia, offrendo alla Patria quale suo contributo la gran somma di seimila ducati.