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San Zenone degli Ezzelini 17 novembre 2019 - Madonna della Salute

Il I Reggimento Veneto Real celebra la festa della Madonna della Salute

Nella meravigliosa cornice del santuario "del monte" di San Zenone degli Ezzelini il I Reggimento Veneto Real ha voluto ricordare con una messa una delle date più importanti del popolo veneto.

Ringraziamo per averci dato questa possibilità Don Antonio parroco di San Zenone Padre Angelo celebrante e l'organizzazione tutta che ci ha permesso di essere presenti in questa cerimonia così importante per noi e tutta la nostra comunità.

Abbiamo voluto portare la nostra presenza non solo per ricordare il fatto storico e l'epilogo della triste vicenda relativamente alla peste, ma anche la vicinanza alla gente del litorale veneto così duramente colpita dalle inondazioni di questi giorni.

A seguire una breve introduzione esplicativa alla cerimonia che abbiamo avuto il piacere di leggere qualche istante prima della messa:

Ave o Maria!

Una piccola introduzione di questa giornata che ci vede presenti qui con l'associazione Rinnovamento nella Tradizione e tutti voi alla SS. Messa alla Madonna della Salute al monte.

Noi siamo il I RgT Veneto Real, e nasciamo nel 2002 per ricordare ed onorare le gesta sia militari che storiche della nostra Repubblica Veneta.

Oggi siamo qui in questo meraviglioso e importante santuario mariano per ricordare e celebrare con voi, pur con qualche giorno di anticipo, una delle feste più importanti per il nostro popolo, la festa della Madonna della Salute.

In realtà più che una festa si dovrebbe parlare di ringraziamento alla Madonna, questa data infatti fu istituita nel 1631 dal Senato della Repubblica di Venezia perché rimanga nei secoli eterno come ringraziamento alla nostra Madonna artefice della liberazione dalla peste.

I fatti raccontano che solo dopo averle provate tutte per fermare la grande epidemia di peste bubbonica scoppiata tra il 1630 e il 1631, la stessa epidemia descritta anche da Alessandro Manzoni nei promessi sposi, Venezia si ritrova con la città decimata dove tra vittime deve contare lo stesso doge Nicolò Contarini e l'allora patriarca Giovanni Tiepolo.

Fu così infatti che nel momento culminante dell'epidemia, in assenza di altre soluzioni, il governo della Repubblica organizzò una processione di preghiera alla Madonna, a cui partecipò per TRE giorni e per TRE notti TUTTA la popolazione superstite.

Il 22 ottobre 1630 il doge fece voto solenne di erigere un tempio votivo particolarmente grandioso e solenne se la città fosse sopravvissuta al morbo.

Poche settimane dopo la processione, l'epidemia subì prima un brusco rallentamento per poi lentamente regredire fino a estinguersi definitivamente nel novembre 1631. Il bilancio finale fu stimato in quasi 47.000 morti nel solo territorio cittadino (oltre un quarto della popolazione) e quasi 100.000 nel territorio del Dogado. Il governo decretò allora di ripetere ogni anno, in segno di ringraziamento, la processione in onore della Madonna denominata da allora della "Salute".

Il governo della Repubblica mantenne fede al voto, individuando nell'area della Dogana da Mar, la meta del pellegrinaggio nonché la sede del nuovo tempio votivo e indicendo subito il concorso per la costruzione della nuova chiesa.

Il primo pellegrinaggio di ringraziamento avvenne il 28 novembre 1631, subito dopo la fine dell'epidemia.

Ma il Senato Veneto non ne fece un ringraziamento cittadino, anzi estese e favorì la costruzione di chiese, capitelli e santuari come questo in tutti i territori della Repubblica, quindi anche in Istria e Dalmazia e dove ancora oggi come qui, questa giornata del 21 novembre viene celebrata.

Siamo onorati di poter esser qui presenti con voi, a ricordare questa festa, assieme a Padre Angelo, Passionista come San Paolo della Croce, fondatore dei Padri, che fu anche lui soldato della Serenissima prima di trovare la sua via vocazionale.

In questa comunione di realtà così diverse, ma tutte rivolte alla nostra Madonna troviamo lo spazio per invocare ancora una volta la sua protezione sulla Venezia e sulle sue genti che, proprio in questi giorni, stanno vivendo giornate così difficili.

Assieme alla delegazione "Beato Carlo I" di Rinnovamento nella Tradizione, con i quali abbiamo piacevolmente condiviso la cerimonia e dopo aver congiuntamente offerto un mazzo di fiori bianchi alla nostra Madonna, prima della benedizione solenne abbiamo voluto recitare la seguente preghiera di affidamento alla Madonna delle nostre rispettive associazioni.

O Maria,
aurora della nuova umanità cui è affidata la causa della vita,
noi ci rivolgiamo a Te portando le aspirazioni
e le attese di ogni uomo e della Chiesa intera, popolo della vita.
Ti salutiamo Madre del vero Dio per cui tutto vive,
Madre di Gesù e Madre nostra, donna vestita di sole,
segno di consolazione e di sicura speranza.
Come il discepolo prediletto ai piedi della croce
anche noi, oggi, ti accogliamo e ti diciamo:
“Tu sei la nostra madre”.
Con questo Atto di Affidamento rinnoviamo le promesse del nostro battesimo
e l’impegno a percorrere la strada della santità,
come Te, con Te e con il Tuo aiuto.
Pronunciamo ora il nostro sì a Dio
accogliendo il Suo progetto e la sua volontà.
Siamo consapevoli che la vita
è costantemente al centro di una grande lotta.
Il maligno, omicida fin dall’inizio,
attenta continuamente alla vita dell’uomo e dell’umanità.
A te, è affidato il compito
di difenderci dal dragone infernale
fino al giorno in cui il Frutto Benedetto del Tuo seno
riporterà la vittoria definitiva.
Accogli, dunque, o Maria, l’affidamento delle nostre Associazioni,
il nostro amore e il nostro impegno,
perché con Te possiamo
efficacemente lavorare nella
promozione e nella difesa della vita e dei valori.
Amen

La cerimonia si è conclusa con i rituali ringraziamenti ed il saluto militare alla bandiera reggimentale.

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